I crauti rappresentano un gustoso contorno lattofermentato dal sapore acidulo, preparato utilizzando le foglie del cavolo cappuccio affettate a listarelle sottili e mescolate a del sale marino grosso sino ad ottenere una salamoia conservativa che permetta la fermentazione lattica del cavolo così marinato per almeno 6 settimane.
Chiamati anche cavoli acidi, i crauti sono alimenti ricchi in fermenti lattici, fibre, minerali, come il potassio, e vitamine, in particolare la vitamina C, soprattutto, se mangiati crudi.
I crauti vengono tipicamente consumati nei paesi in cui si parla la lingua tedesca, ma, anche nell’Italia del Nord, per esempio in Lombardia e nel Trentino Alto Adige, e nei paesi dell’est Europa, come la Russia e la Romania. Di norma, tali cavoli acidi, avendo proprietà digestive, in particolare, dei lipidi e degli zuccheri, disintossicanti, rinforzanti del sistema immunitario, antiscorbuto (ovvero malattie che si presentano in assenza di vitamina C), antibiotiche, antistatiche, antitumorali ed un sapore aspro caratterizzante.
Pietanze da abbinare ai crauti, con cosa cucinarli?
Si accompagnano molto bene non solo ai noti wurstel tedeschi, ma, anche ad altri cibi grassi, come la pancetta affumicata, la carne bollita, impanata o fritta, lo stinco di maiale ed il cotechino, sia nel piatto che nel pane, magari insaporiti con della salsa alla senape.
Inoltre, i crauti crudi sono deliziosi anche se consumati in insalata, mescolati con delle verdure oppure affiancati a delle patate al forno o a della frutta, per esempio le mele.
A tal proposito ho voluto realizzare due ricette per preparare i crauti: